Il progetto riguarda la complessiva ridefinizione delle aree e delle infrastrutture del retroporto di Vado Ligure al fine di realizzare un completo e funzionale sistema di servizi di tipo trasportistico / logistico per i traffici portuali.
L’intervento può essere sinteticamente suddiviso in due ambiti:
- viabilità retroportuale e struttura di varco;
- ristrutturazione di un edificio adibito a uffici /servizi e realizzazione di nuovo fabbricato destinato ad attività di supporto al sistema di controllo doganale e verifica veterinaria / sanitaria.
Entrambi gli interventi concorrono al potenziamento del sistema trasportistico dei servizi portuali, mantenendo una autonomia operativa, sia per posizione territoriale che per tipologia.
La superficie prevalentemente pianeggiante è stata alterata profondamente nel corso dell’ultimo secolo per la pesante industrializzazione del sito. Proprio il precedente utilizzo a scopi industriali ha depauperato il patrimonio storico/ambientale della zona ed aumentato il degrado visivo. Lo sviluppo del contesto circostante con prevalente utilizzo commerciale / industriale oltre alla presenza di un’importante rete infrastrutturale accompagnano la riconversione dell’area per scopi logistici e attività di retroporto.
Il primo intervento prevede la rifunzionalizzazione di una vasta area con sistemazione viaria e creazione di un nuovo edificio. Il progetto presenta un edificio dalla forte connotazione architettonica che si impone di eliminare la percezione dei tre volumi indipendenti e distinti attraverso un edificio ponte e due corpi laterali. La struttura portante è costituita da portali in c.a che generano una scansione alternandosi al corpo principale vetrato.
Nell’approccio progettuale sostenibile i materiali edilizi giocano un ruolo fondamentale, sotto diversi aspetti: il materiale è l’esito della trasformazione della risorsa primaria, grazie anche alla produzione di energia che rende possibile i processi industriali necessari, quindi di conseguenza anch’esso atto di sfruttamento di risorse. In un progetto sostenibile andrebbero quindi selezionati materiali a basso contenuto energetico, ovvero per la cui produzione, rispetto all’unità di prodotto è stata consumata meno energia rispetto ad altri materiali di consueto utilizzo e analoga prestazione.
Distribuzione dinamica degli spazi interni del corpo “ponte” per mezzo di un corridoio al centro tale da garantire a tutti gli uffici la vista verso l’esterno migliorando le qualità di comfort visivo e aeroilluminante. Inoltre il corridoio è pensato come uno spazio dinamico, dove la traslazione di alcune pareti consentono di ampliare o racchiudere l’ambiente.
La distribuzione diretta tra le due palazzine, senza interferenza con gli spazi doganali, sarà garantita attraverso un secondo corridoio posto sul lato est della zona uffici e separato da questi per mezzo di una parete vetrata e posto ad una quota inferiore rispetto al piano pavimento degli uffici, così da garantire una maggiore privacy al personale della Dogana. Infine, si propone l’impiego in alcuni locali di pareti mobili in legno per poter dare maggiore flessibilità distributiva.