“Il residuo deriva dall’abbandono di un terreno precedentemente sfruttato. La sua origne è molteplice: agricola, industriale, urbana, turistica ecc. […] Se si smette di guardare il paesaggio come l’oggetto di un’attività umana subito si scopre una quantità di spazi indecisi, privi di funzione sui quali è difficile posare un nome. Quest’insieme non appartiene né al territorio dell’ombra né a quello della luce. Si situa ai margini.”
Gilles Clément – Manifesto del Terzo Paesaggio
L’area urbana oggetto dell’intervento appartiene a questo paesaggio dell’abbandono. Si tratta di un terreno residuale che ha perso la sua identità originaria a causa del sopraggiungere di un’espansione edilizia incontrollata sviluppatasi a partire dagli anni ‘60.
Tuttavia, esso conserva una vitalità espressa dall’anima selvatica del suolo che esprime il desiderio di non diventare l’ulteriore giardinetto, ma un vero e proprio spazio pubblico nel cuore di Spotorno.
L’idea del doppio nastro metallico che, snodandosi e variando in altezza, contraddistingue il disegno del lotto, ha un doppio ruolo di protezione e contenimento delle aree verdi e va a formare fioriere di differente altezza in grado di ospitare diverse specie di piante ed arbusti, andando ad integrare le alberature già presenti. Particolare attenzione merita lo studio del verde che è costituito essenzialmente da piante autoctone che richiedono scarsa manutenzione ed un modesto sistema irriguo.
I percorsi pedonali si muovono sinuosamente all’interno dell’area e uniscono i diversi punti di accesso con i settori tematici del parco: le pavimentazioni sono permeabili, sfruttando il calcestruzzo architettonico o superfici ecologiche in polimeri con inerti naturali posati direttamente sul terreno.
Lo snodo curvilineo planimetrico prosegue come disegno a terra, differenziando l’asse di percorrenza principale (SO-NE) dalle aree funzionali previste attraverso la scelta di differente pigmentazione della pavimentazione in cls architettonico; si prevede inoltre l’inserimento di una pavimentazione antitrauma nelle aree destinate ai giochi inclusivi ed alle attrezzature sportive, che manterrà la stessa tonalità di colore delle altre aree tematiche.