Il progetto interessa il compendio immobiliare denominato ex Colonia Monzese, situato nel Comune di Noli nella parte terminale del centro abitato, limite sud-ovest, al termine dell’ansa naturale della costa che precede Capo Noli. Si tratta di un’area piuttosto pianeggiante racchiusa tra la viabilità principale della costa (la via Aurelia) e la collina soprastante di Capo Noli caratterizzata da un andamento orografico piuttosto acclive e da una fitta vegetazione a bosco. Qui si è sviluppato un quartiere residenziale turistico negli anni ’70, tratto terminale dell’espansione urbana, caratterizzato da un tessuto edilizio massivo e disomogeneo sia per articolazione volumetrica che per tipologia architettonica di bassa qualità.
L’edificio denominato “Colonia Monzese” si trova nel tratto nord del quartiere, lungo via XXV Aprile, ed è stato costruito negli anni ’30 del secolo scorso come soggiorno estivo per i figli delle famiglie monzesi meno abbienti. Dalla metà circa degli anni ’70 la colonia ha cessato la sua funzione originaria ed è in stato di abbandono da allora con l’avvio di un costante processo di degrado non solo per il fabbricato principale ma anche per le aree esterne di pertinenza.
L’area di intervento si colloca in una posizione marginale sotto il profilo urbanistico rispetto al centro urbano di Noli, all’interno di un quartiere residenziale di scarso valore architettonico. Tuttavia riveste un ruolo importante dal punto di vista paesaggistico data la posizione ai piedi della collina di San Michele e la forte componente naturalistica del contesto. Per queste ragioni, attraverso l’analisi delle caratteristiche dell’ambito, il progetto definisce i presupposti formatori dell’intervento: valorizzare la componente vegetazionale del complesso urbano non solo nell’area di intervento ma nell’intera proprietà, compresa la parte terminale della collina, adattare il nuovo edificio alla morfologia del terreno, scomporre l’assetto volumetrico per analogia al tessuto urbano e nel rispetto dei principali assi percettivi da e verso il mare, impostare una configurazione planimetrica e volumetrica in grado di scomporre l’edificio in singoli corpi in contrapposizione ai volumi “massivi” dei fabbricati circostanti.
Il nuovo fabbricato è articolato in due corpi distaccati tra loro in modo da creare uno spazio verde con funzione di cerniera tra i volumi al fine di diminuire l’impatto visivo del fronte principale e potenziare l’elemento naturale della collina. Per le stesse ragioni i volumi sono traslati secondo la conformazione orografica del terreno lasciando lungo via XXV Aprile uno spazio verde di cornice (si mantiene il filare di alberi esistente).
Il progetto delinea l’impronta insediativa della nuova componente residenziale utilizzando un corpo edilizio articolato in due volumi principali a loro volta scomposti attraverso un attento gioco di avanzamenti e arretramenti delle parti principali al fine di creare un edificio dinamico in antitesi ai blocchi massivi del costruito circostante. Inoltre, l’edificio alterna parti con tetto a falde ad altre con copertura piana in modo da accentuare la diversificazione dei corpi con richiamo alle tipologie edilizie tradizionali riviste in chiave contemporanea.
