Lo strumento del Programma di riqualificazione urbana ha rappresentato un importante opportunità per affrontare, in termini operativi, una situazione urbanistica complessa come quella dell’area ex Arcos, occupata fino alla metà degli anni ’80 da un’industria di materiali e tecnologie per la saldatura, e al tempo in stato di profondo ed irreversibile abbandono e degrado.
Con il PRU, sfruttando le impostazioni proprie di questo specifico strumento di programmazione, si è perseguita una forma di integrazione o combinazione di processi di trasformazione e riqualificazione urbanistica con la realizzazione di un sistema di attrezzature e servizi pubblici, che hanno generato nuove dinamiche di sviluppo a scala più vasta.
La forma dell’insediamento progettato si è ispirata, per la parte principale, al modello dell’isolato. Questa scelta è motivata:
- dalla necessità di autoreferenziazione del nuovo quartiere in una situazione territoriale priva di un assetto morfologico di riferimento e di una bassa qualità complessiva;
- dalla volontà di costituire un tessuto, cioè una reciproca relazione fra le componenti dell’insediamento, anche al fine di creare condizioni di integrazione tra i residenti;
- dalla necessità di determinare fattori di ordine nell’ambito, anche a livello dell’assetto compositivo delle architetture proposte;
- dalla scelta di preservare una ampia zona di verde pubblico, funzionale al recupero di livelli di qualità indispensabili alla riconversione territoriale da destinazioni industriali a funzioni urbane e all’obiettivo di rafforzare la nuova vocazione di polo ricreativo/sportivo impressa all’ambito.
Il nucleo centrale dell’insediamento si sviluppa quindi attorno ad un’ampia piazza di verde pubblico, rispetto alla quale i fabbricati costituiscono il margine, salvo il lato sud che rimane aperto alla prospettiva principale e all’esposizione climatica più pregiata.
Tutti i fabbricati affacciano sul verde in modo da acquisire una qualità dei prospetti altrimenti non affermabile nelle condizioni di contorno dell’area.
Per quanto riguarda le soluzioni tipologiche adottate per le unità residenziali, il progetto propone un’architettura basata su forme regolari e lineari, affidandosi all’articolazione delle bucature e all’accostamento sobrio di materiali di facciata. Questi ultimi vengono declinati con piccole varianti nei diversi blocchi in cui si articola l’insediamento in modo da ottenere una complessità e variazione tipologica all’interno di un linguaggio comune a tutte le facciate. I prospetti degli edifici sono caratterizzati da soluzioni formali semplici, geometrie lineari e rigorose, accostamento di materiali quali pietra per il rivestimento di facciata, metallo per le scale a vista e vetro satinato per i parapetti continui.
Tutti gli edifici sono caratterizzati da una seconda facciata rivestita in pietra con ampie bucature che si “stacca” dal prospetto vero e proprio a uno spazio protetto per ogni appartamento, ciascuno dotato di grandi logge.